Verso la scomparsa dei compartimenti stagni nelle aziende.
Feb 26th, 2015
Riskope ringrazia Luciano Vitrano per la traduzione italiana di questo articolo.
Nel 2014 questo blog ha sottolineato in vari post come la gestione dei rischi debba comprendere una gestione degli asset, un concetto che è stato finalmente abbracciato dalle ISO 31000 e ISO 55000.
Sembra che la ISO 9001:2015 (che sarà pubblicata a settembre 2015) stia finalmente riconoscendo che i QMS (Sistemi di gestione della qualità), non possano essere trattati come compartimenti stagni indipendentemente dal Risk Management e mette quindi enfasi sulla gestione basata sui rischi:
- 4.1 – considerare le questioni interne ed esterne, le aspettative e i bisogni delle parti interessate, in modo da anticipare le aspettative dei clienti e gestire i rischi di insuccesso ecc.
- 6.1 – determinare i rischi e le opportunità che devono essere affrontati per assicurare che il SGQ possa ottenere i risultati desiderati, ecc.
- 8 – All’organizzazione è richiesto di adottare un approccio basato sul rischio per determinare il tipo e l’estensione dei controlli (compreso il monitoraggio) sul fornitore esterno. Per le attività operative, il processo di sviluppo deve essere affrontato e gestito anche sulla base di una valutazione dei rischi.
Insomma, questo approccio caratterizza l’intera norma: la costruzione e la gestione di un QMS richiedono un modo di pensare basato sul rischio!
In altre parole si chiede ad una società che richiede di essere certificata (o già in essere) di chiarire la sua struttura organizzativa e il suo contesto ISO 9001 e, quindi, eseguire un approccio sulla gestione del rischio per determinare ciò che potrebbe andare male o che potrebbe impedire il mantenimento della qualità come previsto dal QMS.
La ISO mantiene l’enfasi “sull’approccio per processi”, cioè capire e stabilire l’anatomia e la fisiologia del sistema considerato, compresi quelli a monte (fornitori, logistica etc.) e a valle (clienti, logistica etc.) del sistema, i vari enti e i processi correlati.
Il progetto sottolinea inoltre che il top management deve dimostrare leadership e impegno per quanto riguarda l’orientamento al cliente, un altro aspetto che abbiamo già discusso in un recente post, dimostrando come questo obiettivo è compenetrato con la gestione del rischio.
La transizione e l’attuazione alla nuova Norma ISO è prevista a partire da fine 2015.
Il primo passo, dopo aver appreso i nuovi requisiti sarà quello di valutare l’impatto sulle organizzazioni dei clienti. Una metodologia rapida come ORAPR aiuterà la vostra organizzazione attraverso questo primo passo. In particolare, vi aiuterà a guidare i vostri sforzi in modo efficace e concreto verso un’implementazione ORE completa.
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. La questione sollevata è un argomento molto
serio, ma scritto come il più concreto